19 Febbraio, 2025

Esercizi analitici o globali: quali scegliere e come? 

Scritto da: GO fit

Miglioramento delle prestazioni, riabilitazione e prevenzione 

Nel movimento, il tutto non è semplicemente la somma delle sue parti. Le catene cinetiche non sono solo l’insieme delle azioni dei muscoli che le compongono. Possiamo definire la catena cinetica come un sistema formato da muscoli, articolazioni e ossa che generano un movimento coordinato e funzionale in risposta a uno stimolo nervoso. 

Di conseguenza, il lavoro analitico non è necessariamente efficace quando si tratta di migliorare le prestazioni. Infatti, applicare il carico di allenamento in modo analitico su diversi gruppi muscolari e articolari può: 

  • Impedire la corretta coordinazione INTER-muscolare, anche se quella INTRA-muscolare è migliorata. 
  • Creare squilibri nella quantità di forza tra i gruppi muscolari, portando alcuni a lavorare più o meno di quanto dovrebbero all’interno della catena cinetica. 

Queste due conseguenze possono aumentare il rischio di infortuni o causare sovraccarichi muscolari. Per questo motivo, spesso è utile “accorciare” la catena cinetica, in modo che l’esercizio coinvolga sempre grandi gruppi muscolari e, per quanto possibile, riproduca i movimenti specifici della competizione. Questo approccio si basa sugli esercizi globali, che permettono un lavoro più funzionale e integrato. 

  • Riabilitazione: quando un muscolo è lesionato, nella fase iniziale il lavoro deve essere esclusivamente analitico fino a quando non sarà pronto per lavorare in sinergia con gli altri. A quel punto, si inizieranno ad utilizzare esercizi a catena cinetica corta, per poi passare a movimenti più complessi e specifici per la competizione. 
  • Prevenzione: per rafforzare i punti deboli del singolo atleta o della disciplina sportiva stessa (ossia gli anelli più fragili della catena). L’allenamento analitico è utile per prevenire infortuni ricorrenti, correggere squilibri muscolari e rafforzare aree soggette a lesioni passate. Tuttavia, è importante combinarlo con il lavoro a catena cinetica corta, per garantire un adattamento efficace al movimento globale.